venerdì 4 gennaio 2013

un blog di bozze

QUESTO E' UN BLOG DI BOZZE
04/01/2013
stavo per accedere ad un altro blog, magari per scirvere qualcosa, ma non ho ancora accesso.
Nell'attesa, butto le idee qui prima, poi copio/incollo altrove.

accuso questa società di non aver voluto me di non avermi concesso uno status.
se ho dei doveri, dovrei anche avere dei diritti.
ecco: i miei genitori sono stati consumatori, quindi era dato loro un lavoro così che potessero aver soldi da spendere. Era d'aoltronde un mondo dominato dagli industriali. Ora non è più così la finanza governa il mondo e le grandi industrie  che fanno parte delle élite di oggi lo sono grazie alla loro finanziarizzazione e questi non hanno bisogno di occupazione. Italia disoccuapzione giovanile al 40%. nessuno sa in realtà cosa vuol dire giovanile, né cosa vuol dire disoccupazione. Ma anche a spanne il dato basta a preoccupare. Si potrebbe pensare che facciano comodo le tasse che pago, ma è evidente che se non mi danno un lavoro non pago tasse, ne consegue che di tasse non hanno bisogno.
Inoltre pagare le tasse non serve per finanziare la spesa pubblica. In euraopa è la BCE a creare moneta. Cioè quelli che ci lavorano si pagano gli stipendi che vogliono, che gli frega? Fantaeconomia? secondo me fanno davvero così.
Il discorso è se io morissi, sarebbero solo più contenti, dato che è evidente che hanno in odio tutte le persone, probabilmente hanno in odio anche loro stessi e dubito che tutto il loro denaro e il loro potere li renda felici, ma per quelche ragione non provo alcuna pena per loro.
comunque l'irrilevanza, se non il vero e proprio desiderio per la morte di un membro della comunità è la fine del consorzio umano. Un istituto nato milioni di anni fa e oggi clamorosamente in discussione.
Intendiamoci, uomini borderline ci sono sempre stati.
Mi stupisce di esserlo, perché sono cresciuto senza la sensazione di essere borderline eppure gli studi classici ora sono borderline, l'insegnamento in ogni sua forma diretta è sempre più borderline. e così mi trovo là tra gli outsiders con la consapevolezza che non cambierò a tal punto la mia identità per accettare le condizioni da schiavi subumani che mi offrono. C'è una parte di me che ancora ambisce ad entrare nel mondo degli insider a livelli alti, questa parte ha una esistenza a termine di direi un anno, poi cesserà di essere, poi è nata una parte imprenditoriale, ancora giovanissima e senza esperienze dirette. c'è la parte da sempre residuale del borderline vero e proprio, il similbarbone vagabondo che dubito si potrà esprimere al meglio finché mia figlia non sarà autonoma. Certo è che se non verrò adottato dai cattivi, cosa di cui dubito, se non troverò un datore di lavoro intelligente abbastanza da non chiedermi di adatatrmi oltre ciò che consento, cosa di cui dubito, se il giovane imprenditore non emerge, cosa di cui dubito, la tentazione del vagabondo, a serio rischio divorzio, potrebbe tentarmi di nuovo.

prossimamemnte:
- EH, NON CI SONO PIU' FONDI, ABBIAMO DOVUTO TAGLIARE (della aserie, mantengo in vita la struttura che eroga il servizio, ma taglio i fondi di qualunque servizio da erogare, intanto li tengo occupati con un po' di burocrazia)
- I LIBRI-FAVOLA una collana di libri di favole e storie con in fondo dei cartoncini da colorare, ritagliare, incollare e costruire. più indicazioni su come costruire piccoli set da giocare per montare le storie. con inoltre le foto dei set così i bimbi possono costruirli come li vedono montati

giovedì 11 ottobre 2012

La soluzione unica

11/10/2012 - siamo dipendenti o padroni di noi stessi? una piccola fabbrica può fallire una grande no, perché se non crea enorme disagio sociale, così l'impresa viene salvata dallo stato. questa impresa non ha bisogno di alcuna efficienza dato che non può fallire e non la perseguirà.
Lo stato serve a garantire la certezza alle imprese grandi, tipo le banche. questa garanzia è frutto di una scelta politica ed è sostanzialmente di natura economica.
la scelta politica si presenta sempre con l'aspetto de "l'unica soluzione possibile in una situazione di emergenza e dai tempi strettisimi"
ora non sono più gli stati a disporre del denaro. la sostanza cambia in rapporto ad una funzione residuale dello stato: fornire servizi pubblici e principalmente istruzione, sanità e previdenza.
perché per la sua natura democratica. Ad oggi la percezione di una realtà democratica è funzionale al neototalitarismo, ma ci sono margini, strascichi di un paio di secoli di lotte per i diritti sociali, che possono essere ancora erosi,
il potere non si basa sulla performance, i grandi isituti finanziari sbagliano tutto quello che si può sbagliare a causa della loro ontologica ingordigia, ma questo non fa alcuna differenza. il potere si basa sulla certezza, l'impresa non può fallire. gli stati non devono fallire. senza stato che riconosce la moneta tassando in quella moneta non c'è potere economico.
Perché il potere politico, democraticamente eletto dovrebbe fare gli interessi dei potenti (oggi) del denaro. perché dovrei eleggere uno che va sfacciatamente contro i miei interessi?
perché non è sua la colpa, lui vorrebbe fare i miei interessi, ma imperscrutabili congiunture globali lo impediscono e torna l'unica soluzione possibile.

la pagliuzza e la trave. nonostante sia gigantesca la trave può essere nascosta, il tuo sguardo scientemente e regolarmente distolto. nasciamo e subito veniamo convinti che non esistono travi. solo pagliuzze, magari più o meno grandi per poterci litigare sopra.

mercoledì 10 ottobre 2012

Ringraziamenti

10/10/2012 - Ringraziamenti

al lavoro non importa quello che si fa, non importa la qualità del lavoro, l'output, che funzioni effettivamente.
tutti sono sostituibili, questo vuol dire che dato che non importa quello che si fa, ancora meno importa che tu lo sappia fare.
e per questo la formazione è inutile, per questo l'anzianità e l'esperienza è inutile.
nonostante questo il controllo è puntiglioso, la disubbidienza formale è la massima colpa.
si alimenta lo stress e si promunove la non armonicità tra colleghi di lavoro.
si ergono barriere, se ci sono tre persone in uffcio ci saranno tre livelli gerarchici e il primo non palrerà con il terzo se non per aumentarne lo stress.
Si espunge scientemente il senso dal lavoro, laddove il lavoro non ha senso, ogni azione è passibile di merito, indifferenza o biasimo a seconda dell'arbitrio di chi ha il potere di valutare e agire su lavoro e lavoratore. i problemi che insorgono sono sempre di carattere politico e sociale e non sono mai problemi di management, ma sempre del lavoratore o del sottoposto.
quando si ritiene che l'assetto presente sia di ostacolo all'instaurazione di una relazione ritenuta importante, i problemi diventano autoevidenti e l'assetto viene modificato per favorire la nuova relazione. ognuno cerca di pararsi il culo e il propio successo o il proprio fallimento non dipende da una presunta performance reale, molto difficile da misurare nella maggior parte dei mestieri, ma dal legame di fiducia con chi giudica il lavoro. a questo punto ognuno pensa all'operaio in grado di lavorare velocemente sempre con grande qualità. la cui prestazione è facilmente misurabile.
in primo luogo si tratta di un'eccezione evidente, in secondo rimane valido che non importa quello che fa, basti pensare all'eccellente operaio fiom in fiat. molto più importante espellere l'operaio fiom che tenersi l'operaio eccellente. questo perchè si vogliono cambiare le regole e quali che fossero le prestazioni con regole invise, chiaro che non contano. nessuna eccezione quindi.
tutti vogliono cambiare le regole e non si può continuare a difendersi basandosi sulle presunte proprie ottime prestazioni.
le regole vengono cambiate autonomamente da ciascuno, là dove giace lo scettro, ma vanno in una direzione molto precisa e affatto casuale.
Annusiamo dove tira il vento e il malanimo è sempre a favore di vento. Parola di Corinzio.

martedì 9 ottobre 2012

lo scemo in un villaggio, è maestro in un altro.

09/10/2012 - Se ti interessa discutere di qualcosa, è certo che intorno a te tutti hanno già una risposta pronta al tuo dilemma, che altro non è se non un dubbio infantile che tutti hanno risolto già da tempo o che la sua risoluzione è così lampante, banale e comunemente condivisa che è imbarazzante trovare qualcuno così inadeguato da non conoscerla. Gli amici lo faranno, i genitori lo faranno, tu stesso assediato da tutti coloro che ti sono intorno sarai tentato a darti dello stupido e sentirti inadeguato e anzi sfottendo allo stesso modo lo stesso dubbio che più avanti qualcono potrebbe porti.
Chi si pone domande è stupido e ignorante, poiché da prova di non sapere. teniamoci le domande per noi e senza poter avere risposte spostiamo il problema altrove, là dove una bibita energizzante lo può risolvere. Nessuno vuole essere lo scemo del villaggio.
Ma il villaggio è governto da una idiocracy, è irrilevante essere più scemi di così.
Tenterai anche di risolvere il problema da solo, questo procedimento durerà tutta la tua vita e non ne verrai comunque a caso, perché quale che sia il problema che ti poni, è una questione sociale, di relazioni e solo attraverso socialità e relazioni potrai procedere ad una soluzione, che potrà venire da te solo, ma verrà necessriamente attivata socialmente.
Hai fatto bene a esternare la domanda al contesto che ti sta attorno, la censura, il votaccio, il biasimo che ne hai ricevuto prova solo il rifiuto del contesto di porsi la questione.
Si può persino pensare di cambiare il contesto per ottenere risposta, ma questo è confondere il fine con il mezzo. un pretesto per giustificare la propria resa, l'impossibilità di immaginare che c'è altro.
ma c'è altro, probabilmente abbiamo confini oltre i quali proprio non ci è dato andare, ma anche il più deciso può marciare diritto come un fuso lungo una stessa linea da che nasce e non arrivare mai a quel confine.
Siamo immersi in una moltitudine di contesti, Cerca. cerca le persone che come te sono interessate a discutere la questione.
questi appaiono sempre come competitori, avversari, così come gli altri appaiono sodali, amici, genitori e maestri.
non è così! trova il contesto in cui la risposta alla tua domanda può crescere, anche attraverso le critiche. mettiti in strada e diffida di tutto ciò che la razionalità riconosce e il cuore rifugge.

Il malanimo

09/10/2012 - Un post dov andar.
E' interessante vedere come i nemici degli amici, tramutano gli amici in nemici, senza per questo migliorare i rapporti tra loro. Di fatto i nemici proliferano, l'inimicizia si espande. i nemici stringono alleanze tra loro perché gli amici degli uni o degli altri si tramutino in nuovi nemici.
La forza di queste alleanze è inarrestabile e nutrendosi dell'acquiescenza accidiosa delle moltitudini, da sempre cedevole al male, cresce a dismisura e distrugge implacabile ponti e raccolti.
Nessuno degli impicati trae vantaggio alcuno dalla distruzione, pure la precisione del Corinzio è tutt'altro che improvvisata o casuale.
Gli implicati si danno ragioni per le loro azioni, queste ragioni sono subito incontrovertibili per tutti coloro con i quali vengono in contatto, di diffondono in contagio fatale adattandosi alla forma di ogni orecchio in una catena deforme di passaparola micidiale.
Ci sono persone piccole, dal cuore così arido che una vita di umiliazioni e continui adattamenti ha condotto a vivere in uno spazio così angusto da trarne infine una goccia di succo, un sugo nero: il malanimo. E' soverchiante la fascinazione per la vertigine delle forze che una goccia di malanimo possono scatenare. Sia pure attraverso un'azione meschina, quella piccola persona riesce infine a modificare il contesto, sia pure per renderlo ancora più mefitico.
Non siamo noi, noi siamo diversi, noi minimizziamo l'importanza di una nostra piccola azione, noi siamo i buoni, le vittime. A casa, la notte, quando nessuno vede, noi sappiamo. C'è uno scettro appoggiato ad una piccola sedia in una delle tante stanze della nostra quotidianità. Impugnandolo smaniosi possiamo far virare il colore del cielo in una nuova sfumatura più scura, poi andare a fare i brillanti e prendere un aperitivo nel pub più in voga.
Non abbiamo libero arbitrio sulle azioni dello scettro. la verga dà un potere specifico, che non ci è dato scegliere. Ma a cosa serve avere un oggetto magico se non lo usi.
Ancora in una nera ed intricata foresta vengono forgiate nuove verghe e distribuite con puntualità e precisione ogni giorno. Alle volte sono penne, alle volte sono spranghe, possiamo esercitare il potere che racchiudono, ma quale potere non ci è dato scegliere.